LA RIVISTA

«Archivio per il Vocabolario Storico Italiano»
Rivista annuale

ISSN 2611-1292

Direzione

Lorenzo Ambrogio
Gianluca Biasci
Rosario Coluccia
Paolo D’Achille
Yorick Gomez Gane
Rita Librandi
Luigi Matt
Luca Serianni

Consulenti internazionali

Matthias Heinz
Franco Pierno

Gestione del sito e pratiche amministrative

Deborah De Rosa

La rivista si avvale per la peer review di revisori anonimi di numerosi atenei, tra cui: Università di Bologna, Università di Cassino, Università di Genova, Università di Milano – Statale, Università di Napoli – Federico II, Università del Piemonte Orientale, Università di Roma – Sapienza, Università di Salerno, Università di Verona.

Si riporta qui di seguito il proemio del vol. I, 2018:

Una nuova rivista

Presentazione

  Nel 2008 la redazione del Grande dizionario della lingua italiana fondato da Salvatore Battaglia ha interrotto la propria attività, dopo quasi cinquant’anni di intenso e meritorio lavoro, con i suoi ventuno volumi e due supplementi.
La lessicografia italiana si trova ora sulla soglia di una nuova fase, in cui al dovere di mettere a frutto e passare al vaglio la grande opera appena conclusa si accompagnano la volontà di nuovi progetti e la possibilità di realizzarli tramite mezzi di ricerca e di pubblicazione completamente diversi rispetto al passato.
È di grande rilevanza, in tal senso, l’accordo del 12 settembre 2017 tra l’editore del Battaglia e l’Accademia della Crusca, che prevede la digitalizzazione del grande vocabolario storico e la sua pubblicazione gratuita in rete. La stessa Crusca ha recentemente avviato due altri importanti progetti: ArchiDATA, un repertorio telematico di datazioni lessicali (già accessibile nel portale dell’Accademia), e il redigendo Vocabolario dinamico dell’italiano moderno.
Senza contare che proprio in questi ultimi anni il TLIO – Tesoro della lingua italiana delle origini, operante in seno alla Crusca e al CNR, ha intensificato i ritmi di pubblicazione delle proprie voci.
In questa temperie di generale fervore lessicografico si colloca la nascita dell’«Archivio per il Vocabolario Storico Italiano» (annunciata a fine 2015 negli «Studi di lessicografia italiana», XXXII, pp. 263–274), il cui fine è di mantenere viva l’opera di revisione e ampliamento dei materiali contenuti nel Battaglia, perfezionando nella sostanza quelli esistenti e integrando il lemmario con voci successive e anteriori al 2008 (ma non del periodo tra le origini e fine Trecento, del quale si occupa sistematicamente il TLIO; salvo, ovviamente, particolari casi meritevoli di eccezione).
La rivista è concepita dunque come un’officina lessicografica. Con una formula, però, completamente nuova: la redazione è allargata a tutti quegli studiosi, in Italia o all’estero, che vogliano presentare alla comunità degli italianisti i propri contributi, inediti o editi (ma spesso latenti nel mare magnum della produzione scientifica), lunghi o brevi che siano (si diventa “redattore” dell’AVSI firmando anche un solo breve lemma).
La pubblicazione gratuita in rete garantisce alla rivista una diffusione potenzialmente amplissima, con stimoli a collaborare auspicabilmente “virali”. La Direzione, sostenuta nel suo lavoro dai Consulenti internazionali, risponde della qualità dei contributi, vagliati con un sistema di peer review.
Il simbolo dell’AVSI è un frantoio, fisicamente presente nel luogo in cui si svolgono le riunioni annuali della Direzione, scelto in quanto ritenuto rappresentativo dell’attività lessicografica: come dalle olive, raccolte con pazienza e frantumate con fatica, si ottiene il prezioso olio, così dai testi, raccolti e spremuti con altrettanto lavorio, si ricavano e archiviano voci novelle.

Contenuti

  L’AVSI raccoglie due tipologie di materiali: voci di vocabolario storico e, in misura minore, contributi propedeutici alla pubblicazione di vocabolari storici delle terminologie settoriali.
I contributi della prima tipologia sono distribuiti nelle seguenti sezioni: 1. Contributi organici, su porzioni specifiche di lessico o da spogli di riviste o studi linguistici; 2. Contributi raccolti tramite il riscontro del GRADIT; 3. Contributi raccolti tramite il riscontro di dizionari dell’uso diversi dal GRADIT; 4. Contributi raccolti tramite il riscontro di neologismari; 5. Contributi sparsi.
I contributi della seconda tipologia sono raccolti nella sezione n. 6 e prevedono, in relazione a ciascun linguaggio settoriale affrontato, le seguenti sottosezioni: 1. Lemmario di base (ricavato dal GRADIT e da altri dizionari dell’uso); 2. Elenco degli studi linguistici esistenti; 3. Elenco dei dizionari o repertori lessicali esistenti; 4. Manuali o studi sulla disciplina meritevoli di spoglio; 5. Pubblicazioni periodiche meritevoli di spoglio. Questa sezione, di carattere prevalentemente bibliografico, ha la sua ragione di essere nella volontà di dare risposta a desiderata formulati da tempo ma non ancora soddisfatti in maniera sistematica, come quello di Bruno Migliorini, Che cos’è un vocabolario?, Firenze, Le Monnier, 19613, p. 117:

Innumerevoli sono i vocabolari speciali, che raccolgono i termini di un campo limitato di nozioni. Sarebbe preziosa, ma purtroppo non esiste, una completa bibliografia ragionata;

di Paolo Zolli, Italienisch: Lexikographie, in Lexikon der romanistischen Linguistik, vol. 4, Tübingen, Niemeyer, 1988, p. 790:

Di fronte alla difficoltà di venire a conoscenza anche della sola esistenza di tutti questi repertorii [= i dizionari specializzati] – che possono essere valutati con larga approssimazione in almeno due o tremila, contando le diverse edizioni –, la pubblicazione di un repertorio che li registri tutti si fa sentire con sempre maggior urgenza sia per ragioni scientifiche, sia anche per ragioni di ordine pratico (traduzioni, interpretazioni di testi specialistici eccetera).

  o di Riccardo Gualdo, Linguaggi specialistici e settoriali, in Manuale di linguistica italiana, a cura di Sergio Lubello, Berlin–Boston, de Gruyter, 2016, p. 383:

Sarebbe impossibile dar conto anche sommariamente della vastissima produzione di dizionari specializzati, ma non si può tacere l’assenza di repertori aggiornati e soprattutto ragionati, che cioè informino sulla qualità delle pubblicazioni censite.

  La limitata programmabilità dei contributi destinati alla rivista, legati alle libere scelte degli autori, implica nell’immediato una qualche asistematicità. E la mole e i tempi necessari per la realizzazione completa di alcuni contributi comportano inevitabilmente una loro frammentazione in più numeri. Qualche lievissima differenza redazionale tra i contributi, infine, dipende dalle scelte operate dai singoli autori.
La compattezza di questo nuovo progetto lessicografico, tuttavia, va letta nel suo complesso e nel lungo termine, come possono mostrare i contenuti della Tavola dei contributi disponibili per la pubblicazione nell’AVSI riportata in calce al numero (dove i lettori e i futuri collaboratori troveranno anche i Criteri redazionali della rivista).

La Direzione

Si riporta qui di seguito il proemio del vol. III, 2020:

Avvertenza

 Con questo volume l’«Archivio per il Vocabolario Storico Italiano» giunge al suo terzo anno di pubblicazione. I primi due numeri hanno trovato in ambito accademico un’accoglienza positiva, fungendo anche da stimolo per ulteriori ricerche: basti solo un rinvio ai contributi pubblicati negli «Studi di Lessicografia Italiana» (vol. XXXV, pp. 321–334), nella «Rivista Italiana di Onomastica» (voll. XXIII, pp. 352–354; XXIV, pp. 885–887 e 1002–1003; XXVII, pp. 111–124) o nelle pagine web dedicate alla lingua italiana dall’Istituto della Enciclopedia Italiana (https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/articoli/scritto_e_parlato/Google.html). A livello pratico, inoltre, i contenuti della rivista, di natura principalmente lessicografica (così come illustrato nel proemio al vol. I, 2018), hanno avuto ricadute positive in seno a un importante progetto dell’Accademia della Crusca, ArchiDATA (https://accademiadellacrusca.it/it/contenuti/archidata–archivio–datazioni–lessicali/7481), per il quale dai primi due volumi dell’AVSI sono già state ricavate quasi seicento voci (https://www.archidata.info/informazioni/autori).

A fronte di questo positivo bilancio iniziale si è ritenuto utile fornire agli utenti dell’AVSI un ulteriore arricchimento dell’offerta scientifica, con l’aggiunta a partire da questo terzo volume di una nuova sezione («7. Saggi e note»), in cui nella forma di contributi di stampo più tradizionale (e di estensione tendenzialmente contenuta) vengono approfondite specifiche questioni di natura lessicografica o più in generale lessicologica, le quali strutturate come lemmi di vocabolario storico non riuscirebbero ad essere trattare in maniera esaustiva.

Arricchimenti di questo tipo sono facilitati dal formato digitale, nel quale si pubblica la rivista. Non è da escludere dunque la possibilità di ulteriori ampliamenti futuri. Agli studiosi di linguistica italiana, ad esempio, è ben noto il problema dell’aggiornamento bibliografico della loro disciplina, atteso che la gloriosa Bibliografia della letteratura e della linguistica italiana (Salerno Editrice) ha ormai definitivamente cessato l’attività (l’ultima annata disponibile è il 2014) e che le preziose bibliografie della Società di Linguistica Italiana hanno cadenza solo decennale (l’ultima copre sistematicamente i dati fino al 2010). Inserire nella rivista una ulteriore sezione contenente un osservatorio bibliografico annuale relativo a lessicografia e lessicologia italiane sarebbe quindi un’ipotesi da prendere in considerazione. In linea con la vocazione dell’AVSI, che aspira ad essere uno strumento di lavoro al passo coi tempi e utile per gli studiosi sotto più di un aspetto.

La Direzione

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