CRITERI REDAZIONALI

«ARCHIVIO PER IL VOCABOLARIO STORICO ITALIANO»

CRITERI REDAZIONALI

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Times New Roman.

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10 (le fonti degli esempi nei lemmi; la nota etimologica; le sezioni «Osservazioni» e «Bibliografia» in calce ai lemmi; le note a piè di pagina; le citazioni di brani fuori testo, in apposito capoverso, nella sezione «Redazioni degli articoli (sezioni 6 e 7)») e 12 (tutto il resto).

Interlinea

Singola.

Colonne

Testo su colonna unica.

Rientri

Rientro di 0,5 cm a inizio paragrafo. Non usare tabulazione.

Spaziatura paragrafi

Non usare la funzione di spaziatura automatica tra paragrafi.

Sillabazione automatica

Da non inserire (sarà inserita dalla redazione nella fase finale del lavoro).

Caratteri e numeri

Trattino

Da utilizzare solo il trattino lungo («–»), e non il trattino breve («-»), anche all’interno di citazioni, indicazioni bibliografiche e indirizzi Internet (il lettore, qualora volesse copiare gli indirizzi per consultarli in Rete, avrà l’accortezza di eliminare i trattini brevi degli accapi e di trasformare ogni trattino lungo in trattino breve). Il trattino breve è utilizzato nell’AVSI solo per gli accapi (che sono comunque inseriti in un secondo momento dall’impaginatore e non riguardano quindi le fasi di redazione e revisione).

Apostrofo

L’apostrofo da usare è «’». L’apostrofo di tipo «’» (che può essere inavvertitamente inserito nel testo quando si incollano brani copiati da GRL) deve essere sempre sostituito con quello corretto.

Virgolette nelle citazioni

Nelle citazioni (gli esempi nei lemmi delle sezioni 1-5 o i brani citati negli articoli delle sezioni 6-7) si mantiene il tipo di virgolette (doppi apici, basse, ecc…) usato nel testo da cui la citazione è tratta.

Altri elementi di formattazione nei testi citati

Nei testi citati (tipicamente da GRL) si conserva l’eventuale uso del maiuscolo e del corsivo, non del grassetto.

Numeri

Nei numeri consecutivi, tipicamente numeri di pagina o datazioni, il trattino è sempre lungo (vedi sopra) e non è separato da spazi; il secondo numero si riporta sempre per intero.

Es. pp. 143–146 (non 143-6)

2021–2022 (non 2021-22)

Redazione dei lemmi (solo sezioni 1-5)

Sono elencati di seguito gli elementi di cui si compongono i lemmi, con le norme correlate.

Marche metalessicografiche

Uno o più dei seguenti simboli (da inserire in ordine alfabetico, e nel caso di lettere uguali dando la precedenza alla lettera maiuscola), separati da uno spazio (nel caso di lemmi con più accezioni, se necessario possono essere anteposti simboli alle singole accezioni):

(E) = aggiunta di dati linguistici corrispondenti ad esempi d’autore (prescindendo da eventuali retrodatazioni);

(e) = aggiunta di dati linguistici diversi dagli esempi d’autore (definizione, etimologia, ecc.);

(N) = nuovo lemma (mono o polirematico): assente in GDLI, GRADIT, neologismari (per l’elenco dei neologismari, si rimanda all’elenco nella Tavola dei contributi disponibili per la pubblicazione nell’AVSI, stampato in fondo ai volumi AVSI), Z–aaaa e DO–aaaa;

(n) = nuova singola accezione di lemma (mono o polirematico): assente in GDLI, GRADIT, neologismari e Z–aaaa;

(R) = aggiunta di un esempio d’autore che comporti la retrodatazione della prima attestazione in assoluto;

(r) = aggiunta di un esempio d’autore che comporti la retrodatazione della prima attestazione di una singola accezione;

(S) = storicizzazione di un lemma (mono o polirematico) assente in GDLI ma registrato in GRADIT e/o neologismari e/o Z–aaaa;

(s) = storicizzazione di una singola accezione di lemma (mono o polirematico) assente in GDLI ma registrata in GRADIT e/o neologismari e/o Z–aaaa.

Esponente

[Non a capo rispetto al precedente elemento del lemma] In neretto; non seguito da virgola; con lettera iniziale (di norma) in minuscola (e non in maiuscola come in GDLI); con accento grafico solo sulle parole in cui è previsto dall’ortografia (non, dunque sulle parole sdrucciole, salvo casi eccezionali, comunque sempre segnalati). Nella sezione relativa alla storicizzazione dei dati presenti nel GRADIT e non nel GDLI, gli esponenti che vengano citati in forma diversa rispetto al GRADIT (per le ragioni che l’autore riterrà opportune) dovranno avere un lemma di rimando al luogo alfabetico corrispondente alla forma originaria del GRADIT. Se all’interno di un contributo relativo a più lemmi un autore si occupa di un lemma già trattato in un precedente volume dell’AVSI, inserirà una voce di rimando (contenente tutti gli estremi), eventualmente aggiungendo nuovi dati.

Trascrizione fonematica: Da non inserire (per indicazioni sulla pronuncia il lettore potrà ricorrere a prontuari di pronuncia e lessici dell’uso).

Varianti

[Non a capo rispetto al precedente elemento del lemma] In corsivo; tra parentesi tonde (le parentesi saranno in tondo, non in corsivo); separate da virgola (se la variante riguarda la sola iniziale, si possono usare formule quali «talvolta / specialmente / ecc. con l’iniziale maiuscola»).

Ogni variante grafica deve essere documentata da almeno un’attestazione; in particolare, si fornirà se possibile la prima attestazione di ciascuna variante.

Lemmi di rinvio: nel caso in cui lemma e variante siano distinte almeno da un grafema si creerà un lemma di rinvio; ciò non è necessario noi casi in cui lemma e varianti si distinguano per un segno paragrafematico o per grafia univerbata/separata.

Categoria grammaticale

Categoria grammaticale: [non a capo rispetto al precedente elemento del lemma] Per le abbreviazioni, cfr. la lista riportata sotto (in particolare, si osservino «sost. f.» o «sost. m.», e non «sf» o «sm» come nel GDLI); quando le categorie grammaticali sono più d’una, da unire tramite la cong. «e». Se l’appartenenza a una categoria grammaticale è secondaria, lo si può indicare tra parentesi.

Plurale (nel caso dei sostantivi): [non a capo rispetto al precedente elemento del lemma] Nel caso di plurali variabili non occorrono indicazioni; se il plurale è invece invariabile l’indicazione «inv.» seguirà la categoria grammaticale. Rilievi relativi a plurali alternativi saranno posti tra parentesi dopo la categoria grammaticale: «uovo […] sost. m. (pl. uova, pop. anche uovi)»; «corpus [‘raccolta completa e ordinata di scritti’ …] sost. m. (pl. corpora o inv.)»; «nacho […] sost. m. inv. (pl. anche nachos)».

Ambiti settoriali

Ambiti settoriali: [non a capo rispetto al precedente elemento del lemma] In tondo; con lettera iniziale maiuscola (per l’elenco delle abbreviazioni, cfr. sotto, Abbreviazioni e sigle); è possibile attribuire al lemma più di una marca settoriale: in tal caso, le abbreviazioni saranno separate da virgola, con lettera iniziale sempre maiuscola. Se dopo una definizione per cui è stata espressa una marca settoriale seguono una o più definizioni appartenenti allo stesso settore, non è necessario ripetere la marca.

Definizione/i

[Non a capo rispetto al precedente elemento del lemma].

Esempio/-i d’autore

[A capo rispetto al precedente elemento del lemma] Anno di attestazione dell’esempio (in neretto, eventualmente preceduto da «av.» o «ca.» o seguito da «(<)» o «(?)» – simboli per i quali si rinvia al’elenco finale – , sempre in neretto); poi fonte dell’esempio.

Indicazione della fonte:

  • Se la fonte è un libro si indicano: Nome [per esteso se noto, altrimenti iniziale puntata] Cognome [nel caso di più autori, separare con un trattino lungo non preceduto né seguito da spazio; nel caso ci siano più di tre autori si utilizza la formula «et alii», in tondo], Titolo, volume [nel caso di opere in più volumi; in numeri romani], Luogo di pubblicazione, Editore, anno di pubblicazione (anche se identico alla data di prima attestazione), pagina. Se un titolo contiene alcune parole in corsivo, esse andranno in tondo.

Es. Paolo Fresu, In Sardegna, Milano, Feltrinelli, 2012, p. 12.

Mario Baroni–Rosanna Dalmonte–Carlo Jacoboni, Le regole della musica, Torino, EDT, 1999, p. 249.

Paolo Cambone et alii, Francia ’98, Roma, RAI–ERI, 2000, p. 45.

  • Se la fonte è un contributo in rivista si indicano: «In» + «Titolo rivista» (in tondo, tra virgolette a caporale), n. dell’annata (in numeri romani, e se disponibile) e anno (in numeri arabi; se preceduto dal n. dell’annata, l’anno va tra parentesi tonde), pagina.

I volumi delle riviste vanno indicati con numeri romani (ne consegue che non serve la dicitura «vol.»).

Es. In «Studi di Gramma­tica Italiana», XXIII (2004), p. 130.

  • Se la fonte è un articolo di quotidiano si indicano: «In» + «Titolo quotidiano» (in tondo, tra virgolette a caporale), sezione (se necessario: tipicamente nel caso di sezioni presenti solo in edizioni locali, oppure con numerazione autonoma), data, pagina (se reperibile). Nel caso in cui il numero di pagina non sia reperibile o l’articolo sia pubblicato solo in Rete, al posto della pagina si indicherà il link (in corsivo), nelle modalità di seguito esemplificate (si indicherà il link all’archivio di ricerca interno, nel caso dei giornali che ne hanno uno; si inserirà invece il link diretto all’articolo solo nel caso in cui non ci siano altri modi per reperirlo):

Es. In «Corriere della Sera», 27 marzo 2000, p. 19.

In «la Repubblica», sez. Roma, 15 gennaio 2008, p. 11.

In «la Repubblica», 15 gennaio 2008 (cfr. archivio storico online http://ricerca. repubblica.it/).

In «il Post», 29 maggio 2023 (https://www.ilpost.it/2023/05/29/venezia-acqua-verde/).

  • Se la fonte è un contributo in opera collettanea si indicano: Titolo opera collettanea (in corsivo), eventuale curatore («a cura di Nome Cognome»), Luogo di pubblicazione, Editore, anno di pubblicazione, pagina.

Es. Il pensiero psicoanalitico italiano, a cura di Franco Borgogno, Alberto Luchetti e Luisa Marino Coe, Milano, FrancoAngeli, 2017, p. 198.

  • Se la fonte è un sito internet si indicano: Nome Cognome e/o Titolo [se noti e se ritenuti funzionali a un più agevole reperimento del contributo], «in» + sito internet (in corsivo), data.

Es. Guida al ban, in https://helpforum.forumfree.it/?t=15774386, 6 aprile 2007.

Fonti citate da Google Ricerca Libri: Qualora non si siano reperiti tutti gli elementi utili per l’identificazione della fonte, occorrerà specificare da dove derivi la citazione (con eventuale specificazione degli elementi mancanti): Google Ricerca Libri [da indicare in calce alla fonte, in sigla e tra parentesi: «(GRL)»], ecc.

Per la specificazione degli elementi mancanti possono essere adottate formule del tipo:

(cfr. GRL, che non riporta il n. di p.)

(cfr. GRL, che non riporta il n. del fasc.)

Se la fonte citata è un ebook e non sono quindi presenti i numeri di pagina, si inserirà al loro posto l’indicazione «ed. digitale».

Es. Giuseppe Fiori, Vita di Enrico Berlinguer, Roma, Laterza, 2014, ed. digitale.

Traduzioni: Se si tratta di opera tradotta, si indicherà se reperibile il traduttore, con la formula «trad. it. di Nome Cognome traduttore», da inserirsi dopo il titolo.

Es. Fançois Joseph Fétis, La musica accomodata alla intelligenza di tutti, trad. it. di Eriberto Predari, Torino, Unione Tipografico–Editrice, 1858.

Se non è reperibile il nome del traduttore, si userà la formula «trad. it. anonima».

Successione degli esempi: Gli esempi vanno separati tra loro con 5 spazi bianchi. Si omette il segno di interpunzione alla fine dell’esempio citato (tranne punto interrogativo, punto esclamativo, puntini di sospensione e virgolette); solo l’ultimo esempio della voce è seguito da punto fermo. Se due o più esempi successivi hanno la stessa datazione, si pospone all’indicazione dell’anno una lettera minuscola progressiva:

Es. 2012a Ilenia Ruggiu, Il giudice antropolo­go. Costituzione e tecniche di composizione dei conflitti multiculturali, Milano, Franco­Angeli, 2012, p. 190 […] 2012b Paul Morley, Parole e musica. Una storia del pop dal Big Bang a oggi, trad. it. di Clementina Liuzzi e Enrico Monti, Milano, Isbn Edi­zioni, 2012 (cfr. GRL, che non riporta il n. di p.).

Se delle due attestazioni dello stesso anno una delle due è rappresentata dal GRADIT, l’attestazione con esempio citato precederà quella tratta dal GRADIT.

Omissioni: le porzioni di testo omesse sono sostituite da tre puntini tra parentesi quadra. Tale indicazione non deve mai aprire o chiudere un brano citato, se non quando sia possibile accedere all’originale solo in forma lacunosa.

Attestazioni senza esempio: Quando le attestaz. hanno natura puramente funzionale (per es. servono solo a indicare, sulla base dei lessici di riferimento, la prima attestaz. ad oggi nota o un arco di secoli in cui il lemma è attestato), dopo la data può essere citato il solo lessico di riferimento senza bisogno di riportare anche l’esempio.

Nota etimologica

Nota etimologica: [a capo rispetto al precedente elemento del lemma] Preceduta dal segno «=» (dopo il segno =, il testo comincia con lettera maiuscola); con traslitterazione per le lingue straniere (per il greco gli accenti sono sempre acuti, anche nei sintagmi; lo spirito aspro è indicato con h–; la ipsilon è resa con con y; eta e omega sono rese con ē ed ō, e se accentate con ḗ ed ); con uniformità redazionale almeno nei seguenti casi: «Deriv. di xxx con yyy» (per i derivati); «Comp. di xxx yyy [o altra formula], sul modello dell’inglese [o altra lingua] zzz» (per i calchi da lingue straniere); «Voce / Loc. / ecc. ingl. [o altra lingua]” (per i forestierismi non adattati); «Dall’ingl. [o altra lingua] xxx» (per i forestierismi adattati). Per indicare il grado di probabilità delle ipotesi etimologiche si potranno usare avverbi quali «Forse», «Prob.», ecc.

Es. aggiovare: «Deriv. di Giove con ad‒ e ‒are, sul modello di atterrare».

allendismo: «Deriv. di Allende, cognome del politico e presidente cileno Salvador Allende (1908‒1973), con ‒ismo».

astrodromo: «Comp. di astro‒ e ‒dromo».

berretto verde: «Comp. di berretto e verde, calco dell’ingl. green beret».

assemblage ‘Tecnica (usata nelle arti, in musica, in letteratura) che consiste nell’unire elementi eterogenei’: «Voce fr. ‘id.’».

baby parking: «Loc. ingl., comp. di baby ‘bambino’ e parking ‘parcheggio’».

calipso: «Dall’ingl. giamaicano calypso, prob. dal nome della ninfa Calipso, personaggio dell’Odissea».

Osservazioni

Osservazioni (sezione da inserire solo nei particolari casi che lo richiedano): [a capo rispetto al precedente elemento del lemma] Introdotte nel seguente modo: «Osservazioni:» (dopo i due punti il testo comincia con la lettera minuscola).

Bibliografia

Bibliografia (sezione da inserire solo nei particolari casi che lo richiedano): [a capo rispetto al precedente elemento del lemma] Introdotta nel seguente modo: «Bibliografia: »; stessi criteri bibliografici adoperati per le fonti dei lemmi.

Redazione titoli

La gerarchia dei livelli di sezioni e sottosezioni è la seguente: «1. Titolo» // «1. 1. Titolo» // «1. 1. 1. Titolo» e così via (in tondo, dunque, solo il livello più alto).

Abbreviazioni e sigle

Indicazione dizionari e repertori

Le sigle e le abbreviazioni utilizzate per i riferimenti bibliografici relativi a dizionari, repertori e atlanti linguistici sono quelle riportate nel Supplemento bibliografico al Lessico Etimologico Italiano (consultabile nel sito https://lei-digitale.it/, sezione Supplemento bibliografico), salvo le seguenti differenze o aggiunte:

ACNP = ACNP – Catalogo Italiano dei Periodici (Università di Bologna – CNR) consultabile tramite ricerca avanzata nel sito <https://acnpsearch.unibo.it/advancedsearch>;

BibIt = Biblioteca Italiana, biblioteca digitale con più di 1600 opere curata dagli italianisti dell’università di Roma La Sapienza, consultabile nel sito <http://www.bibliotecaitaliana.it/>;

BIGLlI = Bibliografia Generale della Lingua e della Letteratura Italiana (Salerno Editrice), consultabile nel sito <http://www.bigli.it/public/index/index>;

BIZ = Biblioteca Italiana Zanichelli, testi a cura di Pasquale Stoppelli, Bologna, Zanichelli, 2010;

DELI2 = Manlio Cortelazzo–Paolo Zolli, DELI – Dizionario etimologico della lingua italiana, seconda edizione in volume unico a cura di Manlio Cortelazzo e Michele A. Cortelazzo, Bologna, Zanichelli, 1999;

DiVo = Corpus del Dizionario dei Volgarizzamenti, consultabile tramite vari tipi di ricerca testuale nel sito <http://divoweb.ovi.cnr.it/(S(msqdt4qr5aruet45g1f4l345))/CatForm02.aspx>;

DO–aaaa = Giacomo Devoto–Gian Carlo Oli–Luca Serianni–Maurizio Trifone, Nuovo Devoto–Oli. Il vocabolario dell’italiano contemporaneo, [Milano], Le Monnier, anno di stampa aaaa;

EVLI = Alberto Nocentini, L’Etimologico. Vocabolario della lingua italiana, con la collaborazione di Alessandro Parenti, Milano, Le Monnier, 2010;

Garollo1Piccola enciclopedia Hoepli, diretta da G. Garollo, 2 voll., Milano, Hoepli, 1892–1895;

GDLI = Grande dizionario della lingua italiana, Torino, Utet, 1961–2002 (sigla di uso comune, adottata tra l’altro nel Lexikon der romanistischen Linguistik, vol. 4, Tübingen, Niemeyer, 1988, p. VIII);

GDLI–aaaa = supplemento al GDLI, anno di stampa aaaa (2004 o 2008);

GDLI–Indice = Grande dizionario della lingua italiana di Salvatore Battaglia. Indice degli autori citati nei volumi I–XXI e nel Supplemento 2004, a cura di Giovanni Ronco, Torino, Utet, 2004;

GRL = Google Ricerca Libri, consultabile tramite ricerca avanzata nel sito <https://books.google.com/advanced_book_search?hl=IT>;

JSTOR = corpus di pubblicazioni periodiche di ambito accademico, interrogabile tramite ricerche testuali nel sito <www.jstor.org>;

LTL = Aegidius [= Egidio] Forcellini, Lexicon totius Latinitatis, Patavii, Typis Seminarii, 1940;

NeolTrecc = Sezione Neologismi del portale Treccani, consultabile nel sito <https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/neologismi/>;

OED = Oxford English Dictionary, consultabile nel sito <http://www.oed.com/>;

OVI = Corpus OVI dell’Italiano antico, consultabile tramite vari tipi di ricerca testuale nel sito <http://gattoweb.ovi.cnr.it/(S(r5qzirrexkl2so20nyfoxnq4))/CatForm01.aspx>;

SBN = Opac SBN, catalogo del Servizio Bibliotecario Nazionale consultabile tramite ricerca avanzata nel sito <http://opac.sbn.it/opacsbn/opac/iccu/avanzata.jsp>;

TLIO = Tesoro della lingua italiana delle origini, consultabile tramite vari tipi di ricerca nel sito <http://tlio.ovi.cnr.it/>;

Z–aaaa = Lo Zingarelli. Vocabolario della lingua italiana, Bologna, Zanichelli, anno di stampa aaaa (diverso da quello indicato in copertina).

Di norma, non si adottano le abbreviazioni del LEI per altri tipi di fonti (monografie, articoli, ecc…).

Abbreviazioni generali

Le abbreviazioni generali usate si rifanno, salvo qualche differenza o integrazione, a quelle adottate nel Lessico etimologico italiano (consultabili nel sito citato, sezione Abbreviazioni); forme valevoli, se non diversamente specificato, anche per i corrispettivi plurali e, in caso di aggettivi, per i corrispettivi femminili):

  1. a. = anno; abbrev. = abbreviazione, abbreviato; accez. = accezione; accorc. = accorciamento, accorciato; accr. = accrescitivo; accus. = accusativo; agg. = aggettivo, aggettivale; ant. = antico; app. = appendice; arc. = arcaico; art. = articolo; assol. = assoluto; attestaz. = attestazione; aus. = ausiliare; avv. = avverbio, avverbiale; ccirca; centr. = centrale; cfr. = confer, confronta; cit. = citato, citazione; col. = colonna; comp. = composto; compar. = comparativo; compon. = componimento; conf. = confisso; cong. = congiunzione; congiunt. = congiuntivo; cp. = complemento; crit. = critico; deriv. = derivato; det. = determinato; dial. = dialetto, dialettale; dimin. = diminutivo; dispr. = dispregiativo; disus. = disusato; diz. = dizionario; Ead. = Eadem; ecc. = eccetera; ed. = edito, editore, edizione; es. = esempio (pl. ess.); estens. = estensione, estensivo; etim. = etimologia, etimologico; f. = femminile; famil. = familiare; fasc. = fascicolo; fig. = figurato; gen. = genere; gerg. = gergo, gergale; gramm. = grammatica, grammaticale; ib. = ibidem; id./Id. = idem/Idem; imp. = imperativo; impers. = impersonale; indef. = indefinito; indet. = indeterminato; indic. = indicativo; inf. = infinito, infinitivo; inter. = interiezione, interiettivo; interrog. = interrogativo; intr. = intransitivo; inv. = invariabile, invariato; l. = luogo (di pubblicazione); lett. = letterario; loc. = locuzione; m. = maschile; mediev. = medievale; merid. = meridionale; mod. = moderno; ms. = manoscritto (pl. mss.); n. = numero (pl. nn.); neol. = neologismo; nom. = nominativo; nota = nota (per esteso); NS = nuova serie; num. = numerato; onomat. = onomatopea, onomatopeico; op. citopera citata; p. = pagina (non «pag.»; pl. pp.); part. = participio, participiale; pass. = passato; passrem. = passato remoto; perf. = perfetto; pers. = persona, personale; p. es. = per esempio; pl. = plurale; pop. = popolare; poss. = possessivo; pref. = prefisso; prep. = preposizione; pres. = presente; prob. = probabilmente; pron. = pronome, pronominale; propr. = propriamente; pubbl. = pubblicato; recto (nei manoscritti); rar. = raramente; reg. = regionale; rifl. = riflessivo; s. = senza; S. = serie; scherz. = scherzoso; scient. = scientifico; scil. = scilicet; sec. = secolo; seg. = seguente (pl. segg.); sett. = settentrionale; sez. = sezione; sign. = significato; sim. = simile; sin. = sinonimo; sing. = singolare; sost. = sostantivale, sostantivato, sostantivo; spec. = specialmente; spreg. = spregiativo; suff. = suffisso; superl. = superlativo; suppl. = supplemento; s.vsub voce (l’abbreviazione è sempre scritta senza spazio tra s. e v.); topon. = toponimo; tr. = transitivo; trad. = traduzione; verso in riferimento a manoscritti; v. = verbo, verso in riferimento a testi poetici (pl. vv.); var. = variante; vedi = vedi (per esteso); verb. = verbale; vezz. = vezzeggiativo; voc. = vocabolario, vocabolo; vol. = volume; volg. = volgare, volgarizzamento.

Le abbreviazioni usate in relazione alle lingue sono: ar. = arabo; cin. = cinese; fr. = francese; giap. = giapponese; gr. = greco; ingl. = inglese; inglam. = inglese d’America; it. = italiano; lat. = latino; port. = portoghese; rus. = russo; sp. = spagnolo; spam. = spagnolo d’America; ted. = tedesco.

Simboli

simboli utilizzati all’interno dei lemmi sono:

* = forma ricostruita, non testimoniata

< = deriva da

> = si sviluppa in

→ = rinvio

(<) = nelle date degli esempi, forse retrodatabile sulla base di ed. precedenti non risultate accessibili

(?) = posposto alla data di un esempio, indica che la datazione o l’attestazione nel suo complesso sono incerte

| = inizio p. successiva

[ ] = quando racchiudono un esempio, indicano che non è servibile ma risulta utile per comprendere la storia della voce (secondo un uso introdotto nella lessicografia storica dall’OED).

Marche settoriali

Le abbreviazioni degli ambiti settoriali sono di norma quelle riportate alle pp. XI–XII del GDLI–2008, fatte salve l’aggiunta di «Cosmet.», «Letterat.» (in sostituzione di «Letter.», usata nel GDLI come abbreviazione sia della marca d’uso Letterario, sia della marca settoriale Letteratura), «Pubbl.» e «Sport.», e l’omissione di «Giurid.[ico]», «Glott.[ologia]», «Ortogr.[afia]», «Pugil.[ato]», «Semant.[ica]», «Tecn.[ica]»:

Acust. = Acustica; Aeron. = Aeronautica; Agric. = Agricoltura; Agrim. = Agrimensura; Alpin. = Alpinismo; Ammin. = Amministrativo (linguaggio); Anat. = Anatomia; Antropol. = Antropologia; Arald. = Araldica; Archeol. = Archeologia; Archit. = Architettura; Arte. = Arte (storia dell’); Astrofis. = Astrofisica; Astrol. = Astrologia; Astron. = Astronomia; Astronaut. = Astronautica; Autom. = Automobilismo; Balist. = Balistica; Banc. = Bancario (linguaggio); Bibl. = Biblico (linguaggio); Bibliogr. = Bibliografia; Bibliotec. = Biblioteconomia; Biochim. = Biochimica; Biol. = Biologia; Bot. = Botanica; Burocr. = Burocrazia; Chim. = Chimica; Chirurg. = Chirurgia; Cibern. = Cibernetica; Cinem. = Cinematografia; Citol. = Citologia; Commerc. = Commerciale (linguaggio); Conc. = Conceria; Contab. = Contabilità; Costr. = Costruzioni (scienza delle); Cristall. = Cristallografia; Cronol. = Cronologia; Culin. = Culinaria; Demogr. = Demografia; Dialettol. = Dialettologia; Diplom. = Diplomazia; Dir. amm. = Diritto amministrativo; Dir. canon. = Diritto canonico; Dir. civ. = Diritto civile; Dir. comm. = Diritto commerciale; Dir. cost. = Diritto costituzionale; Dir. fall. = Diritto fallimentare; Dir. internaz. = Diritto internazionale; Dir. lav. = Diritto del lavoro e sindacale; Dir. navig. = Diritto della navigazione; Dir. pen. = Diritto penale; Dir. priv. = Diritto privato; Dir. proc. civ. = Diritto processuale civile; Dir. proc. pen. = Diritto processuale penale; Dir. pubbl. = Diritto pubblico; Dir. rom. = Diritto romano; Dir. trib. = Diritto tributario; Eccles. = Ecclesiastico (linguaggio); Ecol. = Ecologia; Econ. = Economia; Edil. = Edilizia; Edit. = Editoria; Elettr. = Elettricità; Elettron. = Elettronica; Elettrotecn. = Elettrotecnica; Elmint. = Elmintologia; Embriol. =Embriologia; Enigm. = Enigmistica; Enol. = Enologia; Entom. = Entomologia; Epigr. = Epigrafia; Equit. = Equitazione; Estet. = Estetica; Etnogr. = Etnografia; Etnol. = Etnologia; Etol. = Etologia; Falegn. = Falegnameria; Farmac. = Farmacologia; Ferrov. = Ferroviario (linguaggio); Filat. = Filatelia; Filol. = Filologia; Filos. = Filosofia; Finanz. = Finanze (scienza delle); Fis. = Fisica; Fisiol. = Fisiologia; Fond. = Fonderia; Fonet. = Fonetica; Fotrogr. = Fotografia; Gastron. = Gastronomia; Genet. = Genetica; Geofis. = Geofisica; Geogr. = Geografia; Geol. = Geologia; Geom. = Geometria; Gioc. = Giochi; Giornal. = Giornalismo; Graf. = Grafica; Gramm. = Grammatica; Idraul. = Idraulica; Industr. = Industria; Inform. = Informatica; Ipp. = Ippica; Istol. = Istologia; Ittiol. = Ittiologia; Ling. = Linguistica; Liturg. = Liturgia; Log. = Logica; Log. matem. = Logica matematica; Marin. = Marina; Matem. = Matematica; Meccan. = Meccanica; Medic. = Medicina; Medic. leg. = Medicina legale; Merceol. = Merceologia; Metall. = Metallurgia; Meteor. = Meteorologia; Metr. = Metrica; Metrol. = Metrologia; Microbiol. = Microbiologia; Milit. = Militare (linguaggio); Mineral. = Mineralogia; Mitol. = Mitologia; Mus. = Musica; Numism. = Numismatica; Odont. = Odontoiatria; Oref. = Oreficeria; Ornit. = Ornitologia; Ott. = Ottica; Paleogr. = Paleografia; Paleont. = Paleontologia; Paletn. = Paletnologia; Patol. = Patologia; Pedag. = Pedagogia; Petrogr. = Petrografia; Pitt. = Pittura; Polit. = Politica; Psicanal. = Psicanalisi; Psicol. = Psicologia; Radioastron. = Radioastronomia; Radiol. = Radiologia; Radiotecn. = Radiotecnica; Relig. = Religione; Retor. = Retorica; Scolast. = Scolastico (linguaggio); Scult. = Scultura; Sociol. = Sociologia; <Sport. = Sportivo (linguaggio)>; Statist. = Statistica; Stor. = Storico (linguaggio); Stor. dir. = Storia del diritto; Stor. relig. = Storia della religione; Teatr. = Teatro; Tecnol. = Tecnologia; Telecom. = Telecomunicazioni; Telef. = Telefonia; Teol. = Teologia; Tess. = Tessitura; Tint. = Tintoria; Tipogr. = Tipografia; Topol. = Topologia; Topogr. = Topografia; Toponom. = Toponomastica; Trasp. = Trasporti; Urban. = Urbanistica; Venat. = Venatorio (linguaggio); Veter. = Veterinaria; Vulcanol. = Vulcanologia; Zool. = Zoologia; Zootecn. = Zootecnia

Nei contributi di storicizzazione di lemmi del GRADIT, di Z e di DO si mantengono le marche usate nei dizionari stessi (per maggiore chiarezza, questa deroga all’uso delle marche sovraindicate sarà segnalata in nota all’inizio dei contributi).

Altre abbreviazioni

Ai criteri adottati dal Lessico etimologico italiano si potrà ricorrere anche per stabilire quali abbreviazioni usare in relazione ai dialetti italiani antichi e moderni (si veda il sito citato, sezione Abbreviazioni), qualora un contributo ne richieda l’uso (che andrà, comunque, esplicitato in una nota a inizio articolo, come in tutti i casi che richiedano un uso particolare).

Un esempio di lemma (con commento illustrativo): Si propone qui di seguito un lemma con un commento a seguire (che mostri il retroscena teorico dietro la stesura).

(e) (R) (S) wakame sost. m. e f. inv. Bot. Alga appartenente alla classe delle Feoficee (o alghe brune), famiglia delle Laminarie, originaria dei mari di Cina, Giappone e Corea ma attualmente diffusa anche in Europa, America e Oceania, usata come alimento e come base di cosmetici.

1979 Michio Kushi, Il libro del do–in. Tecniche ed esercizi per lo sviluppo fisico, mentale e spirituale, trad. it. di Stefania Bonarelli, Roma, Edd. Mediterranee, 1979, p. 33: Vengono impiegate come alimenti supplementari varie specie di vegetali marini: kombu, wakame, ararne, hiziki, nori, agar–agar, dulse, muschio irlandese e molti altri     1987 Michio Kushi, La nuova cucina macrobiotica, trad. it. di Franca Caspani e Antonella Pelloni, Roma, Edd. Mediterranee, 1987, p. 82: Tra le alghe marine, l’arame contiene 1.170 mg. di calcio, l’hijiki 1.400 mg., il kelp 1.093 mg. e la wakame 1.300 mg.     1989 Michio Kushi, Il nuovo libro della macrobiotica, trad. it. di Stefania Bonarelli, Roma, Edd. Mediterranee, 1989, p. 180: Nel 1972 ricercatori giapponesi resero noto che in esperimenti di laboratorio il wakame, un’alga che in Asia si consuma correntemente, ostacola l’assorbimento del colesterolo e quindi il suo accumulo nel fegato e nell’intestino     1994 GRADIT («in Internet»)     2009 Aldo Bongiovanni, Prodotti naturali dalla A alla Z, Milano, Tecniche nuove, 2009, p. 7: L’alga wakame (Undaria pinnatifida) fa parte della famiglia delle Laminarie (o alghe brune), che comprende numerose specie tra cui la kombu, il nato e la dashi; viene solitamente raccolta nelle acque molto mosse. […] La wakame secca è molto simile alla kombu, si distingue solamente dopo la reidratazione: la wakame è caratterizzata da una nervatura centrale e da una colorazione verde scuro.

= Voce giap., letteralmente ‘tela giovane’.

Commento: Simbologia. Oltre a (S) e (R) è stato inserito (e) dal momento che si sono aggiunti dati linguistici. ~ Categoria grammaticale. In GRADIT viene dato come sost. f. inv., ma è attestato anche il m. ~ Definizione. Si è cercato di dare un maggior rigore scientifico rispetto al GRADIT («alga bruna (Undaria pinnatifida)»). Inoltre, si è tralasciata l’indicazione «spec. come ingrediente per zuppe e stufati» del GRADIT, ma si è aggiunto in compenso il fatto che oggi si usa anche in occidente (il che spiega perché il termine sia così diffuso in italiano). Si è infine aggiunto il riferimento agli usi cosmetici. ~ Esempi. In linea generale, il numero di esempi riportati deve essere rapportato alla quantità di informazioni aggiuntive fornite. In questo caso si è riportato il primo esempio di wakame in assoluto (da cui non si ricava il genere), il primo come f., il primo come m. e un’attestazione più recente in cui emergono informazioni interessanti sull’alga (nonostante la classificazione non del tutto esatta). ~ Etimologia. Rispetto al GRADIT si è aggiunto il significato letterale del termine in giapponese (nei limiti di quanto permesso dalle competenze relative a quella lingua).

Redazione degli articoli (sezioni 6-7)

Sezioni 6 e 7.

Per quanto attiene a criteri generali, citazioni bibliografiche, traslitterazione dalle lingue straniere, suddivisione degli articoli in paragrafi e sottoparagrafi, abbreviazioni e sigle, si fa riferimento ai dati riportati sopra in rapporto ai criteri redazionali generali e alla Redazione dei lemmi (sezioni 1–5), punti Esempio/–i d’autoreNota etimologicaRedazione titoliAbbreviazioni e sigle.

Sezione 7.

Citazioni fuori testo

Le citazioni di brani fuori testo (impaginati in paragrafi a sé in corpo 10) possono essere introdotte, qualora nel corso dell’articolo l’autore voglia fare riferimento in chiave a tali brani, da numeri tra parentesi quadre (in ordine progressivo).

I brani devono essere preceduti e seguiti da una riga bianca (corpo 12) e sono allineati con il testo dell’articolo; è previsto solo un rientro di 0,5 all’inizio del brano.

All’inizio dei brani si mantiene la lettera maiuscola/minuscola presente nel testo citato; si omette il segno di interpunzione alla fine del brano citato (tranne punto interrogativo, punto esclamativo, puntini di sospensione, virgolette).

La fonte può essere indicata tra parentesi tonde dopo la fine del brano, oppure in nota. La parentesi con l’indicazione bibliografica è seguita dal punto fermo; se si citano più brani consecutivi, essi saranno separati da punto e virgola.

Riferimenti bibliografici

Non è prevista la bibliografia all’americana (citazioni bibliografiche riportate in forma compendiosa, con scioglimento in calce all’articolo): i titoli per cui non è prevista una specifica citazione in chiave in AVSI e nel cit. Supplemento bibliografico del LEI andranno citati in nota secondo le modalità di cui sopra in relazione ad Esempio/–i d’autore (fa eccezione solo il caso dei contributi in opere collettanee: in queste sezioni essi andranno citati in questa forma: es. “Sergio Lubello, Il De arte coquinaria di Maestro Martino. Antecedenti e dintorni, in A tavola nella Roma dei Papi nel Rinascimento, a cura di Myriam Chiabò, Roma, Roma nel Rinascimento, pp. 75–85.”). Solo se richiamati più volte nel corso dell’articolo si potranno prevedere citazioni in chiave ad hoc, con espressioni del tipo «(di qui innanzi = […])».

Qualora in un rimando bibliografico si voglia fare un riferimento specifico a una o più pagine all’interno di un contributo è previsto il modulo «pp. XXX–ZZZ, a p. YYY».

Per il rimando a fonti già citate all’interno dello stesso contributo, si adotta il seguente schema:

Cognome dell’Autore, Titolo abbreviato, cit., p. xxx.

Se si citano consecutivamente opere dello stesso autore, l’indicazione dell’autore sarà sostituita da Id./Ead./Iid./Eaed., in tondo.

Si usano inoltre «ivi» (in tondo) per indicare l’opera citata subito prima, «ib.» (in tondo) per indicare l’opera e la pagina citate subito prima.

Note a piè di pagina

Il numero delle note a piè di pagina deve precedere i segni di interpunzione.

Immagini e tabelle

È previsto l’inserimento di immagini, tabelle, ecc. con un’eventuale didascalia, secondo il modulo «Immagine 1. [Testo in tondo].».

[Ultimo aggiornamento: 28/12/2023]

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